SEP VANMARCKE CONQUISTA LA SECONDA PIAZZA ALLA GENT-WEVELGEM

person Pubblicato da: Santini Sopra:

Sep Vanmarcke è giunto secondo al termine della Gent-Wevelgem, una delle classiche-simbolo del ciclismo. Il belga del Team LottoNL-Jumbo, dopo aver perso la scia della prima fuga ad inizio gara, grazie all'aiuto dei compagni è riuscito a ritrovare la testa del gruppo e ad entrare nel gruppo dei migliori in lotta al traguardo della gara Worldtour. Solo Peter Sagan (Tinkoff) è stato più veloce nello sprint finale.

Sep Vanmarcke è giunto secondo al termine della Gent-Wevelgem, una delle classiche-simbolo del ciclismo. Il belga del Team LottoNL-Jumbo, dopo aver perso la scia della prima fuga ad inizio gara, grazie all'aiuto dei compagni è riuscito a ritrovare la testa del gruppo e ad entrare nel gruppo dei migliori in lotta al traguardo della gara Worldtour. Solo Peter Sagan (Tinkoff) è stato più veloce nello sprint finale.

 

“La gara non è cominciata nel migliore dei modi, per me", ha detto Vanmarcke. Il vento ha avuto una parte fondamentale nel gioco delle fughe, e questo ha inizialmente sfavorito l'uomo di punta del Team LottoNL-Jumbo. “Il gruppo si è diviso dopo 65 km, ed è stata solo colpa mia non risucire ad entrare nel gruppo di testa. Jos van Emden era riuscito a portarmi in buona posizione, ma subito dopo questo recupero ho perso di nuovo terreno".

Vanmarcke, però, non poteva permettersi di perdere il passo. "Ho dato tutto quello che avevo in quel momento", è stato il suo commento relativo agli sforzi sostenuti per non perdere la possibilità di giocarsi una chance sul finale.

 

Il tentativo è andato a buon fine, perchè i due gruppi di testa, alla fine, si sono riuniti. "Sentivo di essere in gran forma oggi", ha continuato Vanmarcke. Sul muro del Baneberg, Vanmarcke ha portato il suo attacco. “E' stata una buona mossa, ed è stato positivo poter recuperare prima del Kemmelberg. Quella salita è stata dura. Ho raggiunto il culmine subito dopo Sagan e Cancellara, ed ho dovuto prendere alcuni rischi sui tornanti successivi, nella discesa, per riunirmi a loro. Se non lo avessi fatto, non sarei più riuscito a raggiungerli."

Nico Verhoeven ha subito notato l'errore di Vanmarcke ai 65 kilometri. “Questo incoveniente ha richiesto sforzi ed energie aggiuntive per Sep, oltre che tempo" ha dichiarato il direttore sportivo. “Questo gli ha impedito di dare il massimo nel finale di gara. Pensate a quanto sarebbe cambiato se fosse stato davanti sin dall'inizio. E' stato un vero peccato vederlo sprecare energie così. Non è stata certo una gara perfetta, ma Sep ha mostrato di essere uno dei migliori in questo tipo di gare."

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