TI-RALEIGH

Tra gli anni ‘70 e ‘80, poche squadre hanno incarnato il concetto di dominio come la TI-Raleigh. La formazione anglo-olandese, attiva dal 1972 al 1983, si impose come una delle più vincenti del suo tempo, combinando talento, innovazione e una strategia di gara meticolosa. La squadra si distinse tanto nelle grandi corse a tappe quanto nelle classiche del Nord, affermandosi come una potenza assoluta nel ciclismo su strada e su pista.
Origini e sponsor
Fondata nel 1972, la TI-Raleigh fu una delle squadre più vincenti della storia del ciclismo professionistico, imponendosi nel panorama internazionale per oltre un decennio. Il team nacque come un progetto di marketing della storica azienda britannica Raleigh, specializzata nella produzione di biciclette, che negli anni precedenti si era fusa con il gruppo Tube Investments (da cui derivava il prefisso "TI" nel nome della squadra). La strategia commerciale si rivelò vincente, consolidando la presenza del marchio nel mercato europeo e legando il nome Raleigh a successi di prestigio. L'iconica maglia gialla, rossa e nera divenne presto sinonimo di dominio sulle strade e sulle piste, e nel 1982 la squadra ottenne un ulteriore supporto con l’ingresso di Campagnolo come co-sponsor. TI-Raleigh fu anche pioniera nell’innovazione delle divise da gara, introducendo negli anni ‘80 l’uso del nylon nelle maglie di lana, un materiale che garantiva maggiore protezione dal vento senza compromettere la traspirabilità e il comfort degli atleti.
Trionfi e protagonisti
Sotto la guida severa e strategica dell’ex campione Peter Post, la squadra sviluppò un approccio tattico metodico, particolarmente efficace nelle cronometro e nelle classiche del Nord. Questo modello gestionale, sebbene controverso per la rigidità del suo direttore sportivo, garantì alla TI-Raleigh un numero impressionante di vittorie. Tra i campioni che vestirono la maglia della TI-Raleigh spiccano Jan Raas, Gerrie Knetemann, Johan van der Velde, Frank Hoste, Ludo Peeters e Joop Zoetemelk. Zoetemelk, già noto per il suo talento nelle corse a tappe, ottenne con la TI-Raleigh il più grande successo della sua carriera: la vittoria al Tour de France nel 1980, realizzando così il sogno inseguito per oltre un decennio dopo diversi piazzamenti d’onore. Jan Raas, invece, fu una delle stelle più luminose della squadra, conquistando classiche di rilievo come la Parigi-Roubaix, il Giro delle Fiandre e ben quattro edizioni dell’Amstel Gold Race. Il 1982 fu una stagione straordinaria per la squadra, che brillò particolarmente al Tour de France, vincendo sei tappe, tra cui la cronometro a squadre di 69 km da Lorient a Plumelec. Le vittorie individuali furono firmate da Knetemann, Raas, Peeters e Hoste, mentre il capitano Johan van der Velde chiuse la corsa a tappe sul podio, con un prestigioso terzo posto assoluto, dietro solo a Bernard Hinault e Joop Zoetemelk, che a quel punto correva già con la maglia della Coop-Mercier.
L’eredità
La TI-Raleigh si sciolse nel 1983, ma la sua eredità nel ciclismo professionistico rimane ancora oggi evidente. Il suo approccio metodico e l’attenzione alla tecnologia hanno influenzato la gestione delle squadre moderne, mentre il dominio sulle classiche e nelle cronometro ha lasciato un segno indelebile nella storia di questo sport. Le sue vittorie e il carisma dei suoi campioni continuano a ispirare appassionati e collezionisti, che ancora oggi ricercano la maglia gialla, rossa e nera come simbolo di un’epoca d’oro del ciclismo su strada.
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